Alla scoperta della Palermo più antica e autentica - APC
Palazzo Alliata

Alla scoperta della Palermo più antica e autentica

Città fenicia, greca, romana ma anche capitale araba e poi terra di conquista per normanni, francesi e spagnoli si mostra in un tutto il suo fascino grazie a un patrimonio storico-culturale senza eguali. Il consiglio di viaggio di oggi è Palermo, patrimonio dell’Umanità Unesco.

La vita della città ruota attorno a piazza Villena, meglio conosciuta come Quattro Canti per le quattro facciate perfettamente simmetriche che la circondano. Si trova all’incrocio con le due strade principali: via Maqueda e via Vittorio Emanuele.

Tra le meraviglie della città merita di essere menzionato il Palazzo dei Normanni (o Palazzo Reale) in piazza Indipendenza. È stato costruito intorno al X secolo dagli emiri arabi e i re normanni lo scelsero come dimora e fortezza. Al suo interno è possibile ammirare, oltre alla splendida Cappella Palatina con i suoi mosaici d’oro, la Sala d’Ercole, costruita nel 1560 che custodisce i dipinti rappresentanti scene dell’eroe mitologico realizzate da Giuseppe Velasquez.

Un altro tra i monumenti simbolo di Palermo è la chiesa di San Giovanni degli Eremiti. Si presenta come una struttura cubica che richiama la terra sormontata da una cupola a indicare il cielo: un accostamento che ricorre sia nella cultura islamica fatimita sia in quella bizantina. 

 

Tra natura, strade “nascoste”, colori e profumi palermitani 

 

Se siete amanti delle oasi verdi non potete perdere il Parco della Favorita ai piedi di Monte Pellegrino, che con i suoi 400 ettari è il polmone della città. Voluto nel 1799 da Ferdinando III di Borbone come luogo dove poter sperimentare nuove colture agricole e godere del fresco è attraversato da due lunghi viali, intitolati ad Ercole e Diana.

Ma esiste anche una Palermo sotterranea formata da importanti zone archeologiche. Come il Qanat o Kariz Gesuitico Alto, un sistema di trasporto idrico usato per fornire una fonte affidabile di approvvigionamento d’acqua. Si sviluppa nel sottosuolo del quartiere di Altarello e i rinvenimenti archeologici più antichi risalgono al XII-XIII secolo.

Le tradizioni più autentiche del popolo palermitano, però, si possono incontrare nei mercati della città: sintesi di  un’indole allegra e di una cultura eclettica. Un esempio perfetto è il mercato di Ballarò che è il più antico (risale alla dominazione araba) e grande. Si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory ed è destinato alla vendita delle primizie e dei prodotti provenienti dalle campagne limitrofe. 

 

Sali a bordo e non dimenticare APC Gold Card

 

A Palermo, poi, non mancano le aree di sosta per soggiornare con il vostro camper (come potete vedere sulla nostra mappa). E se porterete con voi APC Gold Card non mancherà nemmeno la possibilità di visitare alcuni splendidi musei a prezzi scontati. 

Come Palazzo Asmundo in corso Vittorio Emanuele, costruito nel 1615 accolse Maria Cristina, figlia di Ferdinando III, profuga da Napoli assieme al marito Carlo, duca di Genova e di Sardegna. L’edificio con i suoi stucchi di scuola serpottiana, gli scuri Veneziani, le porte barocche e gli affreschi con allegorie di Gioacchino Martorana rappresenta un vero e proprio scrigno d’arte. Ospita diverse collezioni di oggetti antichi e preziosi tra cui maioliche siciliane dal XVII al XIX secolo, carte geografiche e mappe dal XVI al XIX secolo, per lo più riguardanti la Sicilia e un’esaustiva raccolta di monete auree dal periodo punico al Regno d’Italia. Con la nostra tessere gratuita potrete visitare il museo a 4 euro anziché 6.

Non è tutto: APC Gold Card vi permetterà di ottenere un’agevolazione anche per Palazzo Alliata di Villafranca in piazza Bologni (in copertina – 8 euro invece di 10. Vi consigliamo di chiamare il numero 3240715043 prima di programmare una visita). La dimora settecentesca  ospita una collezione d’arte di notevole pregio storico ed artistico, come la celebre Crocifissione di Antoon Van Dyck, le due grandi tele di Matthias Stomer (La lapidazione di Santo Stefano e Il tributo della moneta) e due opere di Pietro d’Asaro. 

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