Rufina, terra del Chianti: il museo, le strade del vino e Bacco - APC

Rufina, terra del Chianti: il museo, le strade del vino e Bacco

Immediatamente ad est di Firenze si apre un territorio incantato. Siamo nel regno del Chianti Rufina Docg e del Pomino Doc, due vini di diversa personalità e caratteristiche, entrambi conosciuti ed apprezzati da secoli. Su queste colline che si allungano verso gli Appennini, la grande civiltà toscana si sublima in un paesaggio costellato da torri, manieri e pievi romaniche.

Oggi vi portiamo a Rufina, cittadina che da secoli è la terra del vino per eccellenza: già nel 1716 Cosimo III dei Medici la nominò ufficialmente come una delle quattro zone toscane che producono vini pregiati. 

Il consumo del vino qui in Valdisieve è testimoniato fin dall’età etrusca, così come il suo commercio appare documentato quando erano ancora aperti i cantieri della cupola del Brunelleschi. Viaggiare da queste parti significa attraversare bellissimi vigneti circondati da boschi e oliveti, magari seguendo la suggestiva Strada dei Vini Chianti Rufina e Pomino, che vi accompagna alla visita alle aziende vinicole e alle bellezze del territorio.

 

Dentro alla storia del vino… 

 

A Rufina si può visitare il Museo della Vite e del Vino di Villa Poggio Reale (per i possessori di APC Gold Card 1,50 euro anziché 3), che custodisce strumenti per la coltivazione della vite e per la produzione e conservazione del vino in uso tra il 1930 e il 1960 e una vasta esposizione di fiaschi anche in vetro soffiato del 1700.

L’elegante edificio cinquecentesco che accoglie il Museo è circondato da un piacevole parco e ospita anche la collezione dell’artista fiorentino Marco Romoli. La Villa, inoltre, è circondata da un grande parco aperto al pubblico nel quale si trova un bosco, detto Ragnaia, che comprende un appezzamento di vigne e orti, oltre a uno spazio giochi per bambini.

Il Museo svolge il tema della vite e del vino in Valdisieve all’incrocio tra il documento e l’evocazione: la dimensione più puntualmente tecnico-descrittiva è demandata allo spazio degli approfondimenti informatici e, soprattutto, alla ricca Biblioteca specializzata. Così come luogo deputato per l’assaggio del vino è l’annessa enoteca. 

A un produttore locale è stata affidata la cura di 3 vigneti impiantati quali laboratori di sperimentazione e ricerca sul recupero di antichi cultivar. Il percorso si apre con una vigna immaginata e documentata: al centro una struttura circolare ruota costantemente, richiamando (con immagini d’arte e strumenti di lavoro) il fluire del tempo attorno alla vite nel ripetersi delle stagioni e nel variare delle tecniche. Sui lati corrono due filari di vite ingranditi da oggetti pertinenti di varia epoca e integrati da ‘foglie’ e ‘grappoli’ contenenti testi e immagini. Il visitatore può quindi ‘vendemmiare’ informazioni variegate. Dai bandi granducali alle parole in dialetto della memoria dei mezzadri, dalle fonti d’archivio ai manuali dei Georgofili. Lo spazio si conclude richiamando l’attenzione sull’operato innovativo, nel secolo scorso, di Vittorio Albizi, e con proiezioni di diapositive e film (dagli anni 20 agli anni 50) centrati sul carattere anche ludico della vendemmia. 

Si entra poi nelle cantine: su di un lato attrezzi e documenti di quella a dimensioni padronali e industriali; sull’altro i segni di quella legata al consumo della famiglia mezzadrile. Al centro un tino restaurato, su cui sono state praticate alcune aperture per sentirne l’odore, ascoltare suoni, vedere colori e parole alludendo all’affascinante metamorfosi connessa con la fermentazione alcolica. In un video sono ricostruite le fasi essenziali delle attuali lavorazioni di cantina.

Vi consigliamo di raggiungere Rufina con il vostro camper a metà settembre così potrete assistere ai famosissimi e coreografici festeggiamenti del Bacco Artigiano. Da Rufina parte, infatti, il Carro Matto, un mezzo agricolo trainato da buoi di razza Chianina che raggiunge Firenze carico di ben 1500 fiaschi. Il vino viene poi benedetto sul sagrato del Duomo e simbolicamente donato, come un tempo, alla comunità fiorentina.

Per “completare” la vostra visita a Rufina merita una tappa anche la Pieve di Santo Stefano – in località Castiglioni – che nonostante varie trasformazioni, ha mantenuto il suo aspetto romanico. L’edificio si presenta come un esempio di architettura tipica del contado fiorentino, con elementi stilistici della cultura lombarda e della tradizione paleocristiana.

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