L’APPELLO DI APC AL GOVERNO: SFRUTTARE LE OPPORTUNITÀ DEL TURISMO ITINERANTE - Associazione Produttori Caravan e Camper
Proposte camper al ministro del turismo

L’APPELLO DI APC AL GOVERNO: SFRUTTARE LE OPPORTUNITÀ DEL TURISMO ITINERANTE

Lo sviluppo del turismo in libertà è un’opportunità da non perdere perché può portare vantaggi a tutti: territori, operatori e, non ultimi, i tanti che sempre più scelgono camper e caravan per le loro vacanze. Ne è convinta APC che ha condiviso con il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia un dossier in cui traccia numeri, potenziale e possibili strategie per un rilancio del settore in Italia. Rilancio che può e deve trovare una spinta con l’inserimento del capitolo “turismo itinerante” nel Recovery Plan.

 

 

Il turismo in libertà: uno sguardo all’Europa

Il dossier di APC parte dai numeri che caratterizzano il settore a livello internazionale. I camperisti/caravanisti europei generano – in un anno – un fatturato pari a oltre 23 miliardi di euro con un parco circolante di circa 6.000.000 di veicoli. Secondo una ricerca pubblicata da “Promobil”, la più autorevole rivista del settore in Germania, la spesa media, a settimana, nei territori visitati è di 530 euro a persona (esclusi carburante e autostrade).

 

 

Il turismo itinerante è un megatrend

Uno sguardo all’evoluzione del settore dimostra inoltre che il numero di camper e caravan sta aumentando in modo considerevole di anno in anno. Dal 2015 al 2020, l’aumento complessivo delle immatricolazioni in Europa è stato di oltre il 22% e tutti gli indicatori fanno prevedere un’ulteriore crescita annuale a due cifre per i prossimi anni.

 

 

La situazione in Italia: turisti e ricettività

In questo quadro di opportunità l’Italia mostra un ritardo che viene testimoniato anche da alcuni numeri. Rispetto alla Francia, ad esempio, vediamo che a fronte di 128,6 milioni di pernottamenti registrati nei campeggi d’Oltralpe nel 2019, l’Italia si è fermata a 54,6 milioni (il 13,11% del totale europeo). Una differenza che appare evidente anche nella diffusione delle aree di sosta: in Francia ce ne sono più di 4.000, contro le circa 2.200 aree di sosta italiane, delle quali si stima che il 25% sia in cattive condizioni di manutenzione e sicurezza.

 

 

Un turismo che porta ricchezza

Nel complesso, l’Italia è in grado di attrarre i turisti itineranti europei per una quota, tra campeggi e aree di sosta, di circa il 10,5%. Il fatturato totale del Belpaese per il settore viene stimato in circa 2,6 miliardi di euro. Con un’adeguata organizzazione per l’accoglienza dei camperisti, l’Italia potrebbe aspirare a conquistare una fetta del mercato continentale di almeno il 20%, generando ogni anno un fatturato aggiuntivo pari a oltre 2 miliardi di euro.

 

 

Il fattore chiave: la capacità di accoglienza

Per camperisti e caravanisti, la presenza e la qualità delle strutture ospitanti sono fattori determinanti nella scelta della destinazione turistica. Investire su questo diventa perciò strategico per intercettare il grande potenziale di turisti itineranti, portando vantaggi diretti anche al territorio. Infatti, il turismo itinerante:

  • è sostenibile: non «consuma» suolo, né altera il paesaggio;
  • è destagionalizzato;
  • valorizza borghi, piccoli centri, circuiti lontani dal turismo di massa;
  • spinge all’acquisto di prodotti tipici ed eccellenze locali.

 

 

Quattro strade per il futuro

Per sfruttare le opportunità che il turismo itinerante offre a un Paese con un patrimonio unico come l’Italia, APC propone al Governo di adottare un’azione strategica – inserire il settore del caravanning nel Recovery Plan – e mettere in campo misure concrete lungo 4 direzioni:

  • Creare nuove aree di sosta comunali. Il Ministero potrebbe istituire un fondo da assegnare alle Regioni perché ciascuna lanci un bando destinato ai Comuni per la realizzazione delle aree di sosta.
  • Creare nuove opportunità per gli operatori privati. La rimozione di impedimenti burocratici e un sistema di incentivi fiscali potrebbero sostenere la creazione di aree di sosta presso strutture agricole, ricettive ed enogastronomiche.
  • Potenziare le aree di «camper service» lungo la rete autostradale. Attualmente Autostrade per l’Italia dichiara la presenza di 120 punti di “camper service”. Sarebbe importante aumentare questo numero e promuovere la manutenzione delle strutture esistenti.
  • Anticipare e prolungare l’apertura dei campeggi. Un’apertura temporalmente più allargata delle strutture sarebbe un vantaggio per il sistema turistico italiano: una serie di vantaggi fiscali per le aperture di campeggi (solo) in bassa stagione potrebbe incentivare i gestori in questa direzione.

 

 

APC al fianco del Ministero

Il documento preparato da APC è stato consegnato al Ministro del Turismo Massimo Garavaglia a seguito di un incontro avvenuto nei giorni scorsi tra il rappresentante del Governo e il direttore generale di APC, Ludovica Sanpaolesi, all’Autodromo di Vallelunga (Roma).

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