A Saluzzo, borgo dal passato glorioso dominato dal Monviso - APC

A Saluzzo, borgo dal passato glorioso dominato dal Monviso

Antica capitale del Marchesato, Saluzzo è una cittadina di origine medievale che regala ai suoi visitatori un’esperienza ricca di storia e cultura e non solo. Ed è proprio questo borgo, nella parte nord-occidentale del cuneese e dominato dal Monviso, la meta di oggi.

 

Strade acciottolate e piazze, strette scalinate, antiche chiese ed eleganti palazzi nobiliari con i loro giardini caratterizzano il “paesaggio” del centro storico. Passeggiare nel cuore della città vuol dire fare un salto indietro nel tempo fino al XIV e XV secolo quando il Marchesato di Saluzzo si conquistò un posto nella Storia d’Italia e d’Europa.

 

Tra i luoghi più significativi da non perdere vi segnaliamo la Cattedrale dedicata a Maria Vergine Assunta che risale alla fine del XV secolo e che è un esempio di gotico piemontese. Per accedere al cuore storico di Saluzzo si attraversa Porta Santa Maria, uno dei due ingressi monumentali al borgo. Lungo una strada porticata si può arrivare all’ex monastero dell’Annunziata per dirigersi in piazzetta dei Mondagli, dove si affaccia la casa-museo di Silvio Pellico, che nacque proprio a Saluzzo nel 1789.

 

Accanto all’Antico palazzo comunale – che merita una tappa – è possibile ammirare il Palazzo delle Arti liberali, risalente alla fine del XV secolo, voluto dal Marchese Ludovico II per ospitarvi l’Accademia saluzzese. Sulla facciata sono rappresentate in modo allegorico le arti del trivio (grammatica, retorica e dialettica) e del quadrivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia), realizzate con la tipica tecnica a «grisaille».

 

Non solo arte e cultura…

 

La zona di Saluzzo, però, è anche contatto con la natura: nel cuore della valle Bronda, a cinque chilometri dalla cittadina, si trova Castellar, un piccolo paese immerso nella quiete di frutteti e vigneti, ai piedi di uno sperone roccioso. Le origini dell’abitato risalgono alla lontana epoca longobarda ed è un luogo perfetto per le attività all’aria aperta. L’”Oasi degli spaventapasseri” situata nei pressi della chiesa parrocchiale offre una verde area pic-nic e barbecue, un campo da calcio in erba a libero accesso e uno spazio attrezzato per la sosta camper.

 

Alla scoperta della storia più antica della città con APC Gold Card

 

Da qualunque punto si arrivi a Saluzzo, poi, guardando verso la sommità della collina non si può fare a meno di rimanere incantati dalla maestosità dell’antico Castello dei Marchesi, che domina il borgo. La costruzione del castello di Saluzzo, voluta dal marchese Tommaso I, è databile tra il 1270 e il 1286 sulla base di precedenti fortificazioni. Il nome con cui è conosciuto – “Castiglia” – deriverebbe dal plurale latino castella (“i castelli”).

 

Oggi la Castiglia ospita due musei, il Museo della Civiltà Cavalleresca e il Museo della Memoria Carceraria, a ricordare le due principali funzioni svolte dall’edificio. Nella manica ottocentesca trovano sede anche l’Esposizione permanente IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive, saloni per esposizioni temporanee e l’Archivio Storico. Poli culturali di grande valore che con APC Gold Card potrete visitare a prezzo scontato.

Il Museo della Civiltà Cavalleresca, collocato al terzo piano della Castiglia, è un “museo didattico” caratterizzato da installazioni multimediali e riproduzioni di documenti ed opere, che permettono di scoprire gli aspetti o i momenti più importanti della società cavalleresca e cortese del Marchesato, presentando uno o più personaggi chiave, con l’obiettivo di invitare il visitatore a ricercare sul territorio le testimonianze evocate.

Il percorso di visita si articola in 11 sale secondo un ordine cronologico, dal 1100 al 1500: si inizia con la descrizione del mondo della cavalleria, affrontando il tema della vestizione del cavaliere e delle virtù che deve possedere, per passare poi alla nascita dell’araldica e al destino dei secondogeniti dei Marchesi, esclusi dall’eredità. I matrimoni, le carriere ecclesiastiche e militari e i riferimenti letterari (come la poesia degli antichi trovatori, la novella di Griselda del Boccaccio e Le Chevalier Errant) collegano il Marchesato di Saluzzo con il Papato, l’Impero e i principali Stati europei nonché le corti italiane: i continui riferimenti alla storia europea non sono determinati solo dalla necessità di inquadramento generale del tema, ma testimoniano l’ampio sistema di relazioni costruito dai Saluzzo nei secoli.

Il Museo della memoria carceraria ripercorre tali vicende considerandole un episodio importante del racconto di un’istituzione che ha segnato la formazione delle moderne democrazie occidentali: il carcere disciplinare. Allestimenti di grande impatto emotivo, sostenuti da una documentazione d’archivio di ineccepibile rigore scientifico (e l’esposizione dei piccoli oggetti ritrovati nelle celle della Castiglia quando, nel venne 1992, venne smantellata come istituto penitenziario), caratterizzano un inedito e suggestivo percorso museale inserito nelle antiche celle di isolamento al piano seminterrato dell’edificio.

Personaggi famosi, guardiani e funzionari dello Stato sconosciuti al grande pubblico, pericolosi briganti e poveri marginali finiti in carcere per piccoli reati compongono la storia del primo carcere moderno del regno sabaudo attraverso un allestimento multimediale che si propone di coinvolgere il pubblico anche dei non esperti e dei giovani. Una riflessione a 360 gradi sul carcere, sul suo significato storico per le moderne democrazie e sui suoi infiniti rapporti con l’arte, il cinema e la letteratura.

Le esposizioni dell’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, invece, sono in continuo aggiornamento: le opere, in parte appartenenti all’Istituto stesso e concesse in comodato d’uso da artisti, galleristi e privati, illustrano l’evoluzione dell’arte contemporanea italiana, offrendo uno spaccato della scena artistica attuale e delle sue prospettive. Al suo interno, opere di maestri affermati ed apprezzati a livello nazionale e internazionale sono affiancate da lavori di giovani ed emergenti.

Con la nostra tessera gratuita potrete visitare il Museo della Civiltà Cavalleresca, il Museo della memoria carceraria e l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive a 5 euro anziché 8.

 

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